LA SUOCERA
Da piccola, la popola viene formata dalla madre, dalle zie e dalle amiche. Tra gli insegnamenti c'è soprattutto quello di tenere la guardia quando si tratta di instaurare il rapporto con la SUOCERA!
La suocera è una specie di creatura mitologica, qualcosa da osservare da lontano, qualcosa che va vissuto con una certa distanza, e soprattutto andarci sempre coi piedi di piombo.
Il primo insegnamento che la popola riceve, è quello di: "nennè a mammà, ricordati na cosa, chi te vò bene chiù e mamma t'inganna"!
Ovviamente il discorso può apparire generico, ma nello specifico equivale a un: tua suocera è la madre di tuo marito, sappi che non potrà mai volerti bene come ad una figlia!
Sin dall'adolescenza la popola instaura rapporti con l'altro sesso, ma sono pochi i casi in cui si dirige a cospetto della tanta temuta suocera, o meglio conosciuta anche come: GNORA!
Quando si sente pronta a tale incontro, la prima questione che solleva a quest'ultima è: "sentit, comm' v'aggia chiammà: mammà , à gnò, oppure preferit che ve chiamm pe nomm?
All'inizio , sarà anche per vergogna e soggezione, la popola e la suocera vanno di pari passo, si pensa al futuro, al matrimonio e ai tanto agoniati nipotini.
Le prime questioni nasceranno quando entra in gioco il famigerato: RISPETTO!
Il rispetto nel vocabolario italiano, è un sentimento nei confronti dei sentimenti altrui.
Per la popola il rispetto, è invece il fare o non fare qualcosa per apparire onnipresente e coinvolta nella vita della suocera.
Le manifestazioni principali in cui si materializza il rispetto sono soprattutto le festività, le degenze in ospedale, mortalità, e il dovere quotidiano di informare la suocera, circa la propria vita quotidiana.
Ad esempio:
- A Natale, va portato il cesto alla suocera, e soprattutto se la vigilia si passa con la propria famiglia, il 25 è d'obbligo andare a mangiare da costei
- Se i figli della figlia della suocera hanno la febbre, è un dovere fare almeno 5-6 telefonate al giorno per sapere come se la passa
- Se muore qualcuno , è obbligatorio andare a casa, e rendersi utile, magari preparando qualcosa da mangiare da casa (perchè a casa dò muorto non si cucina)
- Se si fanno progetti circa viaggi o spostamenti, la suocera deve saperlo e dare la benedizione
Laddove tutte queste cose elencate si realizzano, la popola, è la nuora ideale, le verranno riconosciuti meriti ,quando la suocera parla con le sue amiche. Meriti del tipo: no no, io non m pozz prorpio lamentà! a nuora mia s sap comportà, ten crianza e rispetto, mio figlio è andato bene!
D'altro canto invece quando le condizioni del rispetto vengono meno, al nome della popola verranno affiancati attributi quali: fetent e merd! Scustumat! e via dicendo.
Questo meccanismo creerà una reazione a catena (del tipo il cane che si morde la coda), e genererà discorsi simili a questo:
Suocera: a Natal venit a mangià a casa!
popola: no no, mammà ha itt che Natale me l'aggia fa cu ess
Suocera: vabbuò er p sapè!
Ovviamente entrambe si sparleranno a vicenda. Nel caso specifico:
la popola dirà alla mamma e alle amiche: Eh si, e chi ci va a cas e chell, a schif proprio, vo truvand o rispett, ma pecchè ess a me m'ha rispettat quand papà è iut all'ospedale?
e la mamma replicherà: vabbè chell è semp na femmena adulta, tu vacci lo stesso, pur si stai intusscat, a cattiveria è di chi a fa no e chi a riceve!
La suocera d'altro canto, parlerà con familiari e amici:
Chi schif e femmena. Sol mio figlio a putev purtà accussì a casa! Io spero solo che chill arap gli occhi e capisce a chi ten vicino. Mo ten e prosciutt ngopp all'uocchio, ma se ne accorge chell, che femmene è! Addu me n'adda accustà proprio, io c'agg araput e port da casa mia, l'agg trattat comm a na figlia, ma ha sbagliat tropp assai!
Questo è per farvi capire che per quanto genuino possa apparire, il rapporto con la suocera per la popola, è sempre un ring sul quale combattere!